Le principali domande di una neomamma

Diventare mamma è sicuramente una delle fasi della vita più stravolgenti e intense che una donna affronta, perchè non si è realmente preparate a quello che succederà. Sono davvero tante le domande che una neomamma si pone, soprattutto quando mette piede in casa con il neonato.

Succede troppo spesso che i neo-genitori siano bombardati da informazioni di ogni genere e da consigli non richiesti. Consigli provenienti da amici e soprattutto parenti, che si sentono in diritto di spiegarti come fare il genitore.

Invece ritengo che ogni genitore dovrebbe ascoltare il proprio sentire il bambino ed è giusto che siano spronati a seguire il proprio istinto.

Prendi ad esempio il discorso del tenere in braccio.

Il contatto fisico è fondamentale, non bisogna aver paura di tenere troppo in braccio il cucciolo, perchè (purtroppo) sono piccoli una volta sola. E questi sono momenti che non possono essere persi. Che sia la fascia o l’abbraccio della mamma, il contatto è fondamentale per instaurare un forte legame tra di voi.

Quali sono le principali domande di una neomamma?

Ho raccolto una serie di domande molto comuni tra i neogenitori, soprattutto tra le neomamme, che sonio quelle che trascorrono giornalmente tantissime ore con il proprio cucciolo.

# 1 Come capire se un bambino sta bene?

La preoccupazione di ogni genitore è che un bambino cresca bene e pertanto si è ossessionati dal numerino della bilancia. Ma è davvero così importante?

Sicuramente più importante è capire come sta il cucciolo nel quotidiano.

La mamma e il papà, che stanno a stretto contatto con il neonato sono in verità i maggiori esperti, rispetto a qualsiasi ostetrica o pediatra (o altro professionista).

Ci sono alcuni segnali utili per verificare se un neonato sta crescendo bene ed in salute

I tre segnali per capire se un neonato sta bene:

  • Idratazione del neonato: lo si vede dalle mucose ben idratate, dalla cute elastica, dal numero di pannolini che cambiamo giornalmente (almeno 5-6 al giorno, nelle 24 ore)
  • Ritmo sonno-veglia: i ritmi devo essere quelli di un neonato, cioè cicli brevi di nanna e di veglia.
  • Consolabilità e reattività: il cucciolo deve essere consolabile, una volta soddisfatto il suo bisogno. Deve rispondere agli stimoli vicino a lui.

I numeri sulla bilancia servono relativamente. Te ne accorgerai.

Nei primissimi giorni dopo il parto, l’ideale è segnare su un taccuino i cambi pannolino, quando e quanto dorme, perchè spesso si perde il senso del tempo e le ore scorrono veloci.

#2 La paura del cambio pannolino

E’ molto diffusa tra mamme e anche papà, ma tranquilla, il tuo bimbo ha una plasticità enorme.

Piuttosto è bene preparare il momento del cambio pannolino, in termini pratici. Ci vuole uno spazio idoneo, in cui abbiamo tutto l’occorrente per il cambio.

domande di un neonato

Ma cosa serve per il cambio pannolino?

Devi avere a portata di mano dei pannolini, naturalmente, di misura adatta, un cambio di body e vestitini puliti e soprattutto acqua corrente evitando saponi molto schiumogeni e odorosi.

Il momento del cambio dovrebbe crescere insieme al nostro piccolo: quando è piccolino, puoi tenere degli oggetti sopra alla sua testa, che magari si muovono. Quando cresce, puoi tenere degli oggetti che può prendere, afferrare e perchè no metterli in bocca e manipolare.

#3 Come riconoscere al meglio il pianto di un neonato?

Qui si apre un argomento enorme.

Non è vero che il neonato comunica solo attraverso il pianto, però sicuramente questo crea molto disagio per un neogenitore. Il pianto è l’apice di tutta una serie di diversi modi che un neonato ha per comunicare.

Il pianto spesso comunica la fame, e solitamente è associato a piccoli movimenti delle labbra o estroflessione della lingua o ancora se vedi che si porta le manine verso la bocca.

Il pianto comunica un momento di crisi e di stanchezza, per i troppi stimoli accumulati durante la giornata. E’ una modalità di sfogo del neonato.

Spesso il pianto è multifattoriale, può essere fame, voglia di contatto, voglia di respirare aria nuova o cambiare ambiente. Non necessariamente un pianto corrisponde ad una sola causa, come invece siamo portati a credere.

Ogni genitore poi impara col tempo a riconoscere il pianto del proprio figlio.

#4 Quando e come fare il primo bagnetto?

Sul bagnetto si apre un tema importante.

Per bagnetto si intende quello in immersione di tutto il corpo. Deve essere fatto una volta che il moncone ombelicale è caduto e si è ben seccato, altrimenti il rischio è quello di provocare terreno fertile per infezioni, qualora questa zona particolarmente delicata non venisse asciugata bene.

Nelle prime settimane non bisognerebbe eccedere con il numero di bagnetti, perchè sulla pelle dei neonati viene prodotta una sostanza inodore che di fatto ha la funzione di protezione e funge da barriera antibatterica. Troppi bagnetti vanno a togliere questa protezione.

Per le prime settimane di vita circa un paio di bagnetti a settimana sono sufficienti.

Ricorda che l’obiettivo del bagnetto non è tanto quello igienico, ma ha un valore rilassante, che lo connette con l’elemento naturale da cui provengono, cioè l’acqua.

Per quanto riguarda i detergenti, in commercio esistono tantissimi brand che propongono prodotti per bambini. In realtà, per i primi bagnetti basterebbe anche solo acqua calda, magari con qualche goccia di olio essenziale.

Se decidi di usare dei detergenti, opta per quelli specifici per neonato e non schiumogeni od odorosi.

Va benissimo, anzi è consigliato, usare l’amido di riso sciolto nell’acqua calda, sia per i neonati, che per i bambini più grandi.

Per l’igiene quotidiana, ciò a cui devi prestare attenzione è la pulizia della zona pannolino, del volto, del padiglione auricolare esterno e delle manine.

#5 Come curare la crosta lattea?

Prima di tutto: cos’ è la crosta lattea?

La crosta lattea è rappresentata da una serie di crosticine giallastre presenti specialmente sul cuoio capelluto.

E’ una forma di dermatite seborroica para-fisiologica. Niente di preoccupante per i neonati, la crosta lattea spaventa però le neomamme, ma è una questione prettamente estetica. Non crea fastidio o prurito per i neonati.

#6: Come affrontare al meglio le prime uscite con il neonato

Da quando nasce, un neonato è a contatto con il peggior ambiente a livello batteriologico: l’ospedale.

Per il piccolo non c’è un tempo da aspettare per poter stare all’aria aperta e sentire i rumori e gli odori del mondo esterno.

Bisogna però fare attenzione perchè il sistema immunitario non è ancora formato, quindi i neonati devono essere protetti dal contatto con altre persone. Meglio non passarlo di braccia in braccia, ma mantenere il contatto con la mamma o con il papà. Bene quindi il portare il neonato in fascia.

#7 Quanti pannolini acquistare prima che nasca?

Dipende molto da quanto è grande tuo figlio. La taglia zero potrebbe durare poco, perchè i neonati crescono davvero in fretta, quindi meglio non esagerare con l’acquisto di pannolini troppo piccoli. Meglio avere pronto all’occorrenza anche pannolini della taglia successiva.

#8 Cosa fare se il neonato dorme per più di 4 ore?

Partendo dal presupposto che il neonato stia crescendo sano, approfittane per riposarti o per fare le tue cose.

#9 Meglio farlo dormire nel lettone o nel lettino?

L’argomento letto potrebbe aprire una diatriba. Molti sostengono l’importanza del contatto fisico, anche durante la nanna notturna. Altri, invece sono contrari e preferiscono far dormire il proprio cucciolo in un lettino o in una culla. Quasi tutti però sono concordi sul fatto di dormire tutti nella stessa camera, meglio ancora se con il lettino o la culla attaccati al letto di mamma e papà. Puoi trovare un piccolo approfondimento al tema del co-sleeping in questo post.

Ho riassunto le domande di una neomamma che sicuramente si pone nel momento in cui sta per entrare in casa con il neonato. I dubbi sono all’ordine del giorno, è normale. Purtroppo o per fortuna ogni bambino è diverso e anche tu come genitore imparerai col tempo a riconoscere e a soddisfare le esigenze di tuo figlio.

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