Co-sleeping con il bebè
C’è un periodo durante la fine della gravidanza in cui nelle (future) mamme cresce sempre di più il cosiddetto istinto del nido. L’istinto del nido rappresenta quel bisogno delle madri in attesa di far sì che la casa sia pronta per l’arrivo del bebè.
Chi più, chi meno, ma praticamente tutte le future mamme provano questa preoccupazione, a volte maniacale, di dover sistemare casa, lavare tutto, riorganizzare la nursey, l’armadio, i vestitini.
Io ad esempio, un mesetto prima della nascita di Bianca, volevo montare il lettino in camera, per averlo già lì pronto, non si sa mai!
Spesso, infatti, è la camera da letto dei genitori che subisce la rivoluzione maggiore, nel caso che debba essere sistemata per dare spazio alla culla che ospiterà il bambino per i primi mesi di vita.
Molti neo-genitori optano per il co-sleeping, ma esattamente cos’è?
Il co-sleeping rappresenta la condivisione della camera da letto con il bebè. Attenzione però, è diverso dal bed-sharing. Il bed-sharing, come dice il nome stesso, rappresenta la condivisione dello stesso letto con tuo figlio.

Foto di Polina Tankilevitch da Pexels
Quindi se anche tu opti per il co-sleeping, ma non per il bed-sharing, la culla attaccata al letto sarà la tua soluzione.
Organizza la camera da letto per il co-sleeping con il tuo bebè
La prima cosa da fare infatti è trovare lo spazio per sistemare la culla o il lettino con le sbarre. Spesso, nelle case nuove dove le stanze sono sempre più piccole c’è proprio la necessità di modificare ila disposizione dell’intera stanza, per farci entrare la culla.

Se le dimensioni della tua camera da letto lo permettono, puoi posizionare la culla attaccata a fianco del lettone. Oggigiorno tantissime aziende che producono accessori per bambini vendono culle fatte apposta per favorire il co-sleeping.
In realtà, anche con un classico lettino, quello con le sbarre per capirci, puoi ricreare lo stesso risultato, senza spendere un capitale in una culla che userai soltanto per pochissimi mesi di vita di tuo figlio.
Io, infatti, ho ritenuto superfluo l’acquisto della culla [l’ho spiegato qui] e sono passata direttamente al lettino.
Il lettino, per poter essere usato per il co-sleeping con il bebè, deve avere alcune caratteristiche:
- le sbarre, almeno da un lato, si devono abbassare ed eventualmente anche staccare
- la rete del lettino deve avere la duplice posizione per il materasso.
A questo punto, se posizioni la rete del lettino nella posizione più alta, con la sbarra abbassata rivolta verso il lato del lettone, otterrai un comodissimo letto per dormire fianco a fianco col tuo bimbo, mantenendo però ognuno i suoi spazi.
I vantaggi del co-sleeping
#1 Dormire nella stessa stanza permette di controllare meglio tuo figlio, quando dorme senza doverti alzare
#2 Si accorciano i tempi di cambio pannolini notturno
#3 L’allattamento è più comodo anche per te, mamma che assumi la posizione sdraiata. In questo modo puoi continuare a riposarti mentre allatti
#4 La vicinanza e il contatto mamma-figlio anche durante i momenti di riposo favoriscono quel senso di protezione che i neonati vanno continuamente ricercando
Optare per il co-sleeping con il bebè diventa un vero e proprio stile di vita. I genitori rinunciano (temporaneamente) alla loro intimità per accudire il proprio figlio e per rafforzare il legame che si sta instaurando.
E per tuo figlio, addormentarsi con la mamma accanto vuol dire sentirsi protetto e rassicurato e spesso si facilita il ri-addormentamento a seguito dei risvegli per allattamento e cambio pannolino, ad esempio. E sentendosi protetto e rassicurato, crescerà autonomo e sicuro di sè.

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