Come affrontare un aborto spontaneo
Succede a tante, ma ne parlano in poche: parliamo di aborto spontaneo e di come affrontare questa perdita.
Nel 2020 si potrebbe dire che non esistano argomenti tabù. Tutto è stato ormai sdoganato e si parla liberamente di qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa, tranne quando si toccano quelle corde nella vita di una donna che hanno a che fare con la maternità. Soprattutto se quella donna sta cercando di diventare mamma.
La maternità nell’ideale collettivo è associata ad un qualcosa di positivo. L’arrivo di una nuova vita, soprattutto se cercata, non può che portare gioia nei (futuri) genitori. Prima però di annunciare a tutti la lieta novella mamma e papà attendo circa tre mesi. E sono quei mesi in cui tutto può ancora succedere, in cui potresti diventare genitore, come no, in cui affronti la prima visita ginecologica con timore ed emozione, con paura ed eccitazione per la vita che sarà.
L’aborto spontaneo è un evento che avviene più spesso di quanto si possa pensare, ma poche donne si sentono di condividere questo lutto, perchè non dimentichiamoci che si tratta sempre di una perdita. Anche se questa perdita avviene entro poche settimane dal concepimento.
Quando scopri di essere incinta, inizi a fantasticare sui tanti aspetti legati alla nuova vita che porti dentro, quindi anche una perdita precoce può essere dolorosa per la mamma.
Ogni mamma elabora l’accaduto in maniera del tutto personale. Ci possono essere momenti di sconforto e di pianto, oppure non essercene affatto.
Quello che è certo però è che i genitori si trovano ad affrontare la perdita precoce del feto quasi sempre da soli, rendendo forse più difficile elaborare l’accaduto.
Perchè?
L’aborto spontaneo avviene solitamente in una fase precoce della gravidanza, quando ancora non abbiamo annunciato ad amici e parenti la gravidanza, quindi spesso i genitori affrontano la perdita da soli, senza supporto morale di familiari e amici.
E quando comunichiamo che abbiamo avuto un aborto, la tendenza è quella di minimizzare l’accaduto, probabilmente perchè avviene in una fase precoce della gravidanza. Come se questo non fosse comunque un evento devastante per la mamma.
Affrontare l’ aborto spontaneo: non siamo sole
Non esiste un modo univoco per affrontare l’aborto spontaneo. E non esiste nemmeno un modo giusto o sbagliato per elaborarlo. Ognuna di noi mamme lo vive in modo personale. Chi sprofonda in un senso di tristezza e di vuoto, chi invece lo supera in maniera molto zen e si butta subito alle spalle l’accaduto.
Ciò che personalmente mi ha aiutato a superare questo momento difficile è stata la consapevolezza che il mio corpo (e forse anche la mia testa) non era pronto per questa nuova vita. E’ stato come un avvertimento: sì, sei in grado di concepire, ma non adesso. Ho anche pensato che il feto avrebbe potuto avere delle alterazioni cromosomiche o genetiche e che quindi forse non sarebbe sopravvissuto, se la gravidanza si fosse protratta per più settimane.
Parlarne con altre mamme che hanno vissuto un aborto spontaneo può essere di aiuto per ricevere quantomeno un sostegno morale.
Parlarne con il nostro partner può essere di aiuto, anche se per lui potrebbe risultare difficile capire fino in fondo quello che stiamo attraversando.
E capire che non siamo sole ad affrontare questa perdita.

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