Allattamento a richiesta o ad orario
Care mom-to-be e care neo-mamme,
avete già deciso se opterete per l’allattamento a richiesta oppure ad orario? Immagino che, se state leggendo qui sicuramente siete alle prime armi in fatto di allattamento, mi sbaglio?!
Per la mia esperienza di mamma, l’allattamento è stata una delle questioni più spinose del mio puerperio; nonostante abbia frequentato il corso pre-parto, dove l’argomento in questione viene trattato, non si è mai pronti quando le ostetriche ti porgono in braccio il piccolino, che fino a pochissimo tempo prima stava bello e beato nel vostro grembo, e inizia l’attacco al capezzolo.
Ora non so voi ma il mio inizio non è stato tra quelli più eterei: tanto per cominciare c’erano parecchie persone attorno a noi, perchè nessuno si vuole perdere questo momento, che invece dovrebbe essere una cosa intima ed esclusiva tra noi e il nostro cucciolo. Avendo partorito con taglio cesareo mi sono ritrovata in camera con mia figlia tra le braccia di suo papà che mi stava aspettando (una scena da lacrime di gioia!) e dopo un nanosecondo le ostetriche me l’hanno appiccicata al capezzolo, senza nemmeno riuscire per un momento a guardarci negli occhi. E prova il destro, e poi passa al sinistro… Insomma un su e giù dove Lei veniva sballottata, io che ero ancora sotto anestesia e cercavo di ricordare gli insegnamenti del corso pre-parto (bocca spalancata, labbro superiore così, labbro inferiore cosà…). Insomma l’inizio per me è stato un delirio.
Per non parlare poi del dolore!!
Si perchè quello che ti dicono è che se si attacca bene, non senti dolore, ma ma non è mica vero, almeno non lo è stato per me! All’inizio il dolore c’è eccome, in parte perchè i vostri capezzoli, che prima se ne stavano belli e tranquilli nel reggiseno, ora sono attaccati (nel vero senso della parola) da una boccuccia che deve a sua volta imparare come succhiare al meglio quel liquido giallastro che si chiama colostro (il latte vero e proprio arriva dopo). Risultato? Nel giro di pochissime ore avevo i capezzoli (eh sì non uno, bensì tutti e due!!) con delle lacerazioni e croste, le cosiddette ragadi, che facevano parecchio male, considerando che la pupa si doveva attaccare ogni 2-3 ore, sono state giornate mooolto intense quelle passate in ospedale.
Io poi di base sono una persona che cerca di non stressare l’anima agli altri, ma in quelle condizioni ho passato tutto il primo giorno e la prima notte a chiamare infermiere ed ostetriche per farli controllare il famoso attacco; loro badavano a dire che si attaccava bene, ma io sentivo dolore, e tanto …
E vogliamo parlare delle aggiunte??
Nell’ospedale dove ho partorito io ci sono due scuole di pensiero: da un lato le ostetriche che spingono sul discorso allattamento al seno, con tutti i suoi indiscutibili vantaggi, e dall’altro ci sono i pediatri (che sono medici, quindi hanno l’ultima parola) che danno quasi di default l’aggiunta di latte artificiale. Nel mio caso ero obbligata a dargliela, perche babyB è nata sotto i 2,5 kg (di poco) e ipoglicemica, quindi ad ogni poppata dovevo fare seno + aggiunta.
“Ma quanto deve stare attaccata al seno? Devo fare prima un seno poi l’altro? E poi l’aggiunta?” Queste sono state le domande che facevo ripetutamente alle ostetriche, perchè davvero quando ti ritrovi a fare i conti con la pratica, la teoria va a farsi benedire! Quanto poteva mai mangiare un esserino di neanche 2,5 kg che ha uno stomaco grande quanto una nocciolina? A me sembrava abbastanza assurdo rimpinzarla di seno e aggiunta 8-10 volte al giono, poi però sembra che te ne freghi del cucciolo se vuoi fare di testa tua e allora vai di aggiunta e preoccupati pure se non la vuole o non la finisce tutta.
Passate le 48 ore canoniche in ospedale, fatti tutti i controlli di rito, la sentenza è stata seno più 30 mL di artificiale ad ogni poppata, per 8 poppate al giorno, aumentando la dose di artificiale di 5 – 10 mL al giorno per una settimana…no ma stiamo scherzando?? Come può mangiare così tanto?!
Finalmente a casa… ho deciso di fare un po’ di testa mia, perchè si sa che l’istinto della mamma non sbaglia mai!
- Ragadi: risolte con le santissime coppette d’argento (se ci sarà una prossima volta me le porto in ospedale!) nel giro di 48 ore stavo meglio, anche se il dolore non era sparito del tutto, almeno non avevo più le lacerazioni ai capezzoli.
- Allattamento a richiesta: ho optato per questa soluzione, sicuramente più impegnativa dell’allattamento ad orario, perchè sei 24/7 a disposizione della pupa (ma va bene così), la attaccavo sempre, quando capivo che aveva fame e anche quando non capivo quello che volesse! Che cosa significa a richiesta: la pupa decide quando e per quanto tempo fare la sua poppata e decide anche se vuole un seno o entrambi. Solo in questo modo ogni bambino introduce ogni giorno esattamente ciò di cui ha bisogno. Non voglio dilungarmi molto, non sono nè un medico, nè un’esperta di allattamento, ma ho letto qualche libro che spiega appunto che solo succhiando in maniera apparentemente irregolare il nostro bimbo potrà ingerire una dieta equilibrata. Il “gioco” risiede nella diversa composizione (grasso, proteine…) del latte materno, nel tempo trascorso appunto tra una poppata e l’atra e nel volume di latte ingerito.
La parte più frustrante dell’allattamento a richiesta è stata la lunghezza delle poppate, si perchè babyB stava attaccata spesso e volentieri anche 1 ora, 1 ora e mezza e si addormentava mentre tittava… Io provavo a svegliarla, ma a volte cadeva in catalessi (e in quel caso avrei dovuto metterla nel suo lettino anzichè aspettare che si svegliasse per darle altro latte). In parte è normale all’inizio che si addormentino mentre prendono il latte dal seno, per loro è molto faticoso, considerando che hanno solo pochi giorni di vita.
Altro punto dolente dell’allattamento a richiesta sono gli altri! “Ma hai ancora latte? Titta abbastanza? Forse se piange è perchè non hai più latte?” Queste sono solo alcune delle domande che vi verranno fatte da amici e parenti…il mio consiglio spassionato è fregatevene di quello che vi dicono e allattate senza nessuno intorno, in modo da essere concentrati su di voi due.
E poi le posizioni!!
“Prova la posizione a culla, poi quella a rugby, poi quella sdraiata… Ricordati che la mamma deve stare comoda…ah devi anche cambiare spesso posizione in modo che Lei utilizzi tutti i dotti lattiferi...” si vabbè alla fine una volta trovata la mia posizione non l’ho più cambiata!
E diamola l’aggiuntina và
“La bambina cresce? Quanto pesa? Fai la doppia pesata? Una volta si faceva così!” Altre fastidiosissime domande che vi faranno e che vi fanno mettere in discussione il fatto di essere una brava mamma. Non basta l’ansia della bilancia per noi mamme che non sono ancora tornate al loro peso-forma, ma adesso abbiamo anche l’ansia da pesata del cucciolo! Per fortuna la scienza progredisce e le cose che erano giuste 30 anni fa ora non lo sono, come appunto la fatidica doppia pesata.
“Ma dai l’aggiunta a questa bambina, così sei sicura di quanto latte le dai!” Vero, con l’aggiunta sai perfettamente quanto latte prende, ma se dopo una poppata al seno la bimba è tranquilla, si addormenta o semplicemente è serena e sta bene così, vuol dire che la quantità ricevuta di latte le era sufficiente.
Siamo nate per questo… dicono
“Ma guarda che è una cosa naturale allattare, un legame bellissimo tra te e tua figlia…” mah per me è diventata naturale dopo un bel po’.. Prima è stato solo dolore e frustrazione, ma la mia testaccia non mi ha fatto demordere e alla fine ho provato anch’io quella sensazione di naturalezza e di legame vero tra noi due! Ora posso finalmente dire che se potete allattare, fatelo! Sicuramente è faticoso e doloroso e frustrante all’inizio (non per tutti, ma per molti è così) ma se superate il primo periodo, dopo sarà tutto in discesa e allattare vostro figlio/a diventerà davvero piacevole!
E se non riuscite a superare lo scoglio iniziale o non potete allattare?
Ricordatevi che la salute di vostro figlio viene prima di tutto, quindi ben venga il latte artificiale! Ciò non diminuirà il bellissimo legame che si instaurerà tra voi due e il benessere familiare è ben più importante di qualsiasi tipo di allattamento.
Care mamme connesse, questa non è altro che un piccolo riassunto della mia esperienza sull’allattamento, non vuole essere di certo una guida, per quello c’è il sito La Leche League (https://www.lllitalia.org) che peraltro ho consultato parecchie volte durante le nottate passate a poppare con babyB!
Mi farebbe piacere se anche voi condivideste la vostra esperienza in fatto di allattamento!
Photo credit: <a href=”https://visualhunt.com/author/9dc367″>paxye</a> on <a href=”https://visualhunt.com/re/a70a27″>VisualHunt</a> / <a href=”http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/”> CC BY-NC-ND</a>
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